I Tascabili Antichi o Libri da Bisaccia
Il tascabile è per antonomasia il libro moderno, versatile e meno caro di un pranzo a menù fisso anche per merito dei ridotti costi di produzione, ma non dobbiamo pensare che prima dell'affermazione della stampa non esistessero libri da tenere comodamente in mano e riporre in tasca.
Secoli prima della geniale invenzione di Gutenberg erano diffusi i "libri da bisaccia", volumi da mettere in tasca senza pensieri sia per le piccole dimensioni che per il valore ridotto se rapportato a manoscritti frutto della raffinata opera di maestri calligrafi e decorati da maestri miniatori.
Anche i libri da bisaccia erano ovviamente scritti a mano, in questo caso da copisti non professionisti che riempivano due colonne senza lasciare margini in modo da sfruttare al meglio ogni spazio, a discapito dell'armonia ma a vantaggio delle dimensioni e del costo alla portata di un pubblico di lettori che comunque rappresentavano una ristretta élite.
Il numero di lettori aumentò in misura straordinaria in seguito alla diffusione della stampa a caratteri mobili e nel Cinquecento vennero pubblicati piccoli volumi su iniziativa del leggendario tipografo ed umanista Aldo Manuzio.
Questi antenati dei tascabili presero il nome di "aldine", ovviamente in omaggio all'ideatore, e la loro dimensione pari ad un ottavo del classico foglio da stampa fece scuola per le successive edizioni tascabili le quali devono rendere omaggio alla celebre edizione delle Bucoliche di Virgilio pubblicata nel 1501 da Manuzio, un punto di riferimento sia per il formato tascabile sia per l'utilizzo dell'innovativo carattere corsivo.
"Un libro deve essere come un'arma che possa rompere i mari ghiacciati dentro di noi." Franz Kafka